RELAZIONE PASTORALE in preparazione alla Visita pastorale parrocchiale dell’Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci (24-27 settembre 2009)
Cassano, comunità cristiana di antica tradizione, ma con profonde e repentine innovazioni, specialmente dal punto di vista sociale: arrivo di numerosi cittadini baresi, forestieri in genere e albanesi ( dall’epoca dell’arrivo a Bari della nave “Vlora” anno 1991). Se questo da una parte ha concorso ad uno sviluppo di tipo economico per la comunità, attraverso una valorizzazione abitativa residenziale e turistica del territorio, certamente però ha fortemente condizionato l’identità primaria del paese, costituita principalmente da contadini, che tuttora non riesce a ricomporre una nuova fisionomia.
L’economia basata principalmente sull’agricoltura ( ulivo, vino, vivai), si è fortemente avvantaggiata nel settore industriale ( lavorazione di materie plastiche, salottifici e altro) e turistico ( villaggi turistici verso la foresta “Mercadante” e ristorazione).
Le radici cristiane necessitano di un risveglio, capace di sviluppare non solo un “supplemento d’anima”, ma anche un soffio vitale all’interno delle tradizioni religiose ( pietà popolare) che scoraggi tra l’altro il facile attecchimento delle sette ( Testimoni di Geova). Nel territorio esistono anche due comunità evangeliche ( Avventisti del 7° giorno, Evangelisti).
Questa seconda Parrocchia di Cassano, per questo è risultata provvidenziale; e profetica l’intuizione del venerato P. Angelo Centrullo approvata dall’Arcivescovo Ballestrero, se si guarda lo sviluppo abitativo di Cassano proprio da questo versante ( Nord-Ovest), che è continuo e sembra inarrestabile. All’inizio di questo 2° Parrocato, abbiamo trovato una comunità avviata e strutturata, grazie al lavoro di frontiera compiuto sotto lo guida del 1° Parroco Don Oronzo Valerio. Non sarà stato certamente facile affrontare le prime difficoltà legate soprattutto e purtroppo alla volontà contraria per la nascita di una seconda parrocchia nello stesso paese. Superato sostanzialmente questo ostacolo sarà ora molto propizia un’opera di più coraggiosa convergenza e collaborazione tra le due parrocchie.
A) Abbiamo capito subito che per consolidare e sviluppare questa porzione di Chiesa bisognava scegliere qualche aspetto fondamentale da cui ripartire e su cui coordinare tutto il resto. Emergeva anzitutto il bisogno di una FORMAZIONE basata certamente sulla Parola di Dio. Ecco allora la scelta della Catechesi, anzitutto agli adulti (guidata dal Parroco), ma anche per tutti: fanciulli dell’iniziazione Cristiana, area del dopo Cresima, con particolare attenzione alla scelta e formazione dei Catechisti ed Educatori: settori curati particolarmente dal Vice Parroco. Tra i frutti di questa speciale ma non esclusiva attenzione, quello di poter contare su laici adulti più formati e motivati, quale punto di riferimento e di responsabilità nei vari aspetti della Pastorale. Anche per questo sin dall’inizio abbiamo tentato, anche con l’aiuto di laici adulti, una via di evangelizzazione attraverso l’esperienza di “Case di ascolto della Parola” in Quaresima, col risultato che la gente chiedeva e chiede di poter estendere l’iniziativa in qualche modo lungo tutto l’anno. C’è davanti un lavoro grande, viste le premesse, ma questo non deve distogliere l’attenzione dalla qualità dell’annuncio, opera e dono primario dello Spirito. Organizziamo si annualmente il corso di preparazione al Matrimonio, con interesse e vantaggio dei nubendi, ma ci è mancata ancora la forza per l’avvio di un Gruppo-Famiglie, capace di accompagnare lo sviluppo del Dono e dei Doni del Matrimonio.
B) Mentre cosi la preghiera e i sacramenti vanno sostanziandosi, ecco la scelta Pastorale Diocesana della “MISTAGOGIA“, capace di far si da abbracciare in maniera armonica catechesi, liturgia e vita. Molti hanno percepito il valore di tale scelta pastorale, ma sarà soprattutto concretamente che tale meta rivelerà sempre più la sua valenza. Al momento l’incontro liturgico settimanale vede una presenza costante di un discreto numero di partecipanti adulti (il numero si riduce col freddo invernale), vanno coinvolti di più gli iscritti alle varie Associazioni (Azione Cattolica, Apostolato della Preghiera, Gruppo Interparrocchiale “S. Pio”, Gruppo Mariano “S. Maria delle Grazie”), perché non si fermino al solo loro incontro mensile di spiritualità specifica. Il problema GIOVANI rappresenta lo zoccolo durissimo anche per noi, specialmente quando si tratta della dimensione Fede e Preghiera. Un gruppo vive efficacemente il momento di Catechesi settimanale, ma anch’ essi sia pure gradatamente bisognerà condurli all’incontro liturgico comunitario. La formazione del neo Gruppo liturgico, va assumendo il suo compito di laboratorio per l’animazione della Liturgia, perché sempre più l’anno liturgico diventi Itinerario di Fede. Dobbiamo riconoscere che la partecipazione alla S. Messa festiva non raggiunge ancora una percentualità confortante, ma in cambio si annotano non solo nuove presenze, ma anche partecipazione più sentita. Il canto liturgico, animato da due cori (fanciulli e giovani-adulti), potrebbe in questo coinvolgere e sostenere di più la preghiera comunitaria, avvalendosi dell’opera di più animatori dell’Assemblea. Anche il numero dei Ministri straordinari della S. Comunione (n° 4) andrebbe raddoppiato per un servizio adeguato alla comunità, in particolare nella pastorale sanitaria (con una casa di riposo, una casa protetta, una clinica del lavoro e una casa di riposo delle Suore Apostole del Sacro Cuore). L’Adorazione Eucaristica settimanale del Venerdi vede radunata la comunità, specialmente quindicinalmente con la presenza delle Suore Ancelle del S. Cuore, che con il loro carisma animano efficacemente questo momento atteso, a mò di scuola di Preghiera. Il gruppo Ministranti esiste, ma non è molto stabile. E’ guidato dai Sacerdoti, ma servirebbe il sostegno di qualche giovane animatore, convinti che questo rappresenta anche il terreno idoneo alla scoperta di Vocazioni Sacerdotali o alla vita di speciale consacrazione.
C) La nostra rifiessione si allarga ora alla dimensione più tipicamente missionaria. Un piccolo organismo CARITAS rappresenta già un segno visibile non solo concretamente a livello di soccorso materiale, ma anche per l’animazione e il coordinamento della comunità a tutti i livelli. Si profila la necessità di avviare gruppi di Volontariato per urgenze specifiche ( sostegno scolastico, anziani, ospedale, case protette, ecc..). Spontaneamente si è formato un gruppo di animazione missionaria, che al di là dell’animazione del Mese Missionario potrebbe incrementare una dimensione missionaria di tutta la pastorale, capace anche di stimolare vocazioni alla Missione. La vastità e le caratteristiche del nostro territorio ci portano almeno nel mese di Agosto a continuare a guardare alla zona turistica verso la foresta “Mercadante”, per celebrare la Domenica o il Sabato sera la S. Messa in tre zone, e tenere vivo il riferimento alla Parrocchia. I frutti sono incoraggianti. Ma l’evento che ci riempie di speranza è la rinascita dell’ORATORIO. Dopo qualche anno di discernimento, ci rendevamo conto della necessità urgente di operatori-educatori dei Ragazzi. Hanno risposto alcuni papà e mamme che costituiscono con i Sacerdoti il primo nucleo che può pensare inizialmente ai preadolescenti, valorizzando in particolare lo Sport del calcio, il teatro, giochi da tavolo, ma in prospettiva anche pallavolo e basket, visto che la Provvidenza ha dotato questa Parrocchia di eccezionali strutture e ameni ambienti coperti e scoperti. Siamo in collegamento per una probabile iscrizione all’ANSPI, anche per un respiro super parrocchiale.
CONCLUSIONI:
Il pieno coinvolgimento del Consiglio Pastorale Parrocchiale nella rivisitazione del cammino di questa comunità in occasione della prossima Visita Pastorale dell’Arcivescovo, ha evidenziato con forza alcuni punti. Si constata si può dire da parte di tutti o quasi la persistente mancanza di rapporti e intesa pastorale tra le due Parrocchie. Gioverebbe molto la possibilità ( una volta formato il C.C.P. anche nella Parrocchia Matrice) di riunire periodicamente i due Consigli Pastorali per verifiche, rifiessioni e iniziative comuni ( riguardanti p.e. la formazione dei catechisti, corsi prematrimoniali, Festa Patronale della Madonna degli Angeli ecc..) Non fatti episodici ma stile nuovo in ordine a un cammino più unitario e alla crescita di tutta la comunità Cassanese.
– La stessa presenza di più comunità religiose maschili e femminili sul territorio ( Casa di riposo delle Suore Apostole del S. Cuore, Ancelle del S. Cuore c/o Oasi, Convento Padri Agostiniani al Santuario) è certamente una ricchezza che offre la possibilità di forze vive a beneficio di tutte la collettività, attraverso una reciproca collaborazione ( specialmente tramite C.C.P). Il Santuario S.M. degli Angeli in particolare, guidato dai Padri Agostiniani, rappresenta il baluardo della fede per la comunità cassanese, ma col vivo e reciproco rapporto certamente garantirebbe l’auspicata ripresa e ricomposizione della collettività locale. La quasi totalità dei nostri Matrimoni si celebrano presso il Santuario, ma anche questo non può rischiare di essere un fatto staccato dal cammino unitario della vita cristiana.
– Altro elemento che non agevola la crescita pastorale è un’evidente mancanza di senso di appartenenza ad una comunità, preferendo facilmente da parte di molti trasferirsi dove meglio si crede, non solo per la celebrazione Eucaristica domenicale, ma anche per Funerali ed altro.
– La necessità di una Pastorale integrata ci porta a riconoscere anche una pressoché inesistente presenza e rapporto reciproco di collaborazione con il mondo sociopolitico a livello locale.
– Si auspica infine anche una conclusione interparrocchiale della Visita Pastorale che veda già tutta la Comunità locale riunita, e che di per sé potrebbe essere avvio di un cammino insieme sui passi dell’unico Signore Gesù Cristo.
don Nicola Boccuzzi