04 marzo 2018

“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”

Il coraggio di Gesù che ha la forza di compromettersi nel tempio di Gerusalemme gridando “portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato”, ci interpella su quale tipo di Quaresima stiamo conducendo e quale Pasqua stiamo preparando. Potrebbe oggi Gesù indignarsi anche per i tanti agnelli da macellare a Pasqua, per tonnellate di uova di cioccolato, oppure per gli ornamenti liturgici di grande splendore con cui rivestire le nostre Chiese?…

Quando gli chiedono un segno che giustifichi il suo furore, Gesù risponde “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere” . Era lui il vero agnello da immolare… non più i sacrifici di pecore e buoi, abbandonati da Dio per le infedeltà e profanazioni del suo popolo. Sarà il suo corpo risuscitato il vero tempio per il vero culto “in Spirito e Verità”, sarà la sua croce il vero miracolo per liberare l’umanità dalla schiavitù del male e sarà la sua morte la più profonda sapienza di prendere su di se ed espiare il nostro peccato.

Anche l’osservanza del Decalogo (1° lettura), codice dell’Alleanza di Dio col suo popolo, non può rappresentare un peso, ma segno di comunione e risposta d’amore all’amore di Dio da parte d’Israele.

La Quaresima tempo di discernimenti e di lotta sta maturando da parte nostra scelte di fedeltà all’Amore di Dio e ai suoi progetti, sull’esempio di Cristo?

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