05 aprile 2020 – DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

“OSANNA, FIGLIO DI DAVIDE!”

Cari fratelli,

che senso ha la Festa delle Palme quest’anno, se non avremo neanche la possibilità di tenerle fra le mani e agitarle di gioia per commemorare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme? Penso ora specialmente ai nostri bambini, sempre contenti di farsi trasportare festanti in mezzo alla folla… Gesù ebbe a dire “Se anche non gridassero loro, griderebbero persino le pietre”. Anche a loro quest’anno è tolta questa gioia.

Eppure anche quella festa era piena di elementi contrastanti, come è pieno di contraddizione e assurdità tutto questo tempo che ci vien chiesto di trascorrere senza nessun conforto, per l’infezione del coronavirus.

Gesù accetta questo trionfo, ma sa di andare incontro alla morte… Sa di andare incontro alla morte, ma è convinto di compiere la volontà del Padre, per la salvezza dell’umanità! La fedeltà a Dio e agli uomini rende sicuro il suo cuore e il suo passo fino all’ora suprema della croce… E noi con quali motivazioni trascorriamo queste giornate? Crediamo che anche ciò che sembra più negativo può nascondere valori e opportunità?…

Adamo volle quasi rapinare la condizione divina nell’Eden, con la sua disobbedienza, Gesù Cristo invece “pur essendo di condizione divina, svuotò se stesso assumendo la condizione di servo, diventando simile agli uomini, facendosi obbediente fino alla morte. Per questo Dio lo esaltò” . Quanta OBBEDIENZA viene chiesta anche a noi in questi tempi… Ma la nostra è poca cosa al suo confronto, se pensiamo che per noi è condizione per un benessere solo terreno ed immediato.

Anche il racconto della Passione secondo Matteo, di questa domenica, riflette questa contraddizione, nella tensione continua tra potenza e mitezza nella vicenda di Gesù. Potrebbe essere difeso da schiere di angeli, mentre si lascia catturare inerme. Tace davanti ai grandi, mentre era capace di compiere miracoli. Nell’orto degli ulivi soffre la più grande SOLITUDINE, mentre per tre volte chiede conforto agli Apostoli, appesantiti dal sonno… La nostra solitudine ci pesa, mai come in questa vicenda, ma potremmo noi prendere l’iniziativa di “consolare Cristo”, rivolgendo un pensiero, una telefonata, un messaggio a chi ci abita accanto o è più solo e bisognoso di noi.

Cristo per amore è sceso al nostro livello. Proprio come diceva S. Teresa del Bambin Gesù: “E’ proprio dell’amore, l’abbassarsi” !

Nella festa delle Palme Gesù ha guardato al di là, ha visto oltre… Ha pregustato per sé e per noi l’esito della Vittoria finale: la Pasqua di Risurrezione per e per noi!

Buona Settimana Santa!