07 giugno 2020
Santissima Trinità
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio… perché chiunque crede in Lui… abbia la vita eterna”
Quando Dio sul Sinai ha proclamato il suo nome a Mosè nella nube disse di sé : “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà”. L’identità di Dio dunque è Amore, anzi Misericordia! Potremmo anche dire che se Egli fosse solo Amore, senza alcuna condiscendenza verso la nostra condizione umana di fragilità e di peccato, ci chiederemmo quale vantaggio potrebbe esserci per noi. Mosè invece poté avanzare la richiesta di perdono per il popolo a causa del “vitello d’oro”, proprio perché Dio stesso si era dichiarato pietoso e fedele.
La nostra conoscenza di Dio si allarga ancora di più nel Vangelo odierno della “SS. Trinità”, quando Gesù dice a Nicodemo: “Dio ha tanto amato gli uomini da dare il Figlio unigenito”. Alla situazione “suicida” dell’umanità, Dio contrappone il dono della vita. Questo “dare” include l’incarnazione sulla terra del figlio Gesù, ma anche il segno supremo della sua morte in croce. La dedizione di Gesù dunque implica il Padre, in funzione della vita degli uomini (Spirito Santo). La fede in Lui rimane il punto fondamentale e imprescindibile.
E’ il mistero della SS. Trinità di Dio, che però esige anche la prova e la risposta della nostra vita. Da una parte c’è dunque l’indentità e l’azione di Dio, dall’altra l’accoglienza da parte nostra si traduce in pace, concordia, comunione tra di noi. Questo per S. Paolo significa “tendere alla perfezione e diventa la condizione per sperimentare la presenza del “Dio dell’amore e della pace”.
Fin d’ora siamo assunti e viviamo nella famiglia di Dio.
