17 febbraio 2019

“Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio”
Dopo la chiamata dei primi seguaci da parte di Gesù (VOCAZIONE), dono fondamentale anche per ogni uomo alla ricerca di Dio e di salvezza, la parola di Dio di questa domenica presenta la prima condizione perché questa chiamata possa essere udita e diventare operativa: la POVERTA’.
Di quale povertà si parla? Il Signore non ama vederci nell’indigenza; non si tratta di miseria, ma di quella condizione che è alla radice della condizione umana, come creature totalmente dipendenti e bisognose di Dio, specialmente dopo il peccato.
Per questo nella prima lettura il Signore per bocca di Geremia afferma “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,… Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia”.
Dove “confidare” significa riporre Dio al centro del proprio cuore. Nella nostra condizione umana di precarietà possiamo fin d’ora contare sulla nostra risurrezione finale, perché Cristo l’uomo Dio è risorto dai morti. Così nel Vangelo delle BEATITUDINI e nelle relative minacce (Luca 6,17), Gesù sembra privilegiare i poveri e gli afflitti. Tutte e quattro le Beatitudini possono essere ricondotte ad una sola: la beatitudine (felicità) di chi accoglie la parola di Dio attraverso la predicazione di Gesù e cerca di adeguarvi la vita. Il vero discepolo di Gesù è povero, mite, misericordioso, operatore di pace, puro di cuore… perché accoglie la novità del Vangelo di Gesù!