10 maggio 2020

V Domenica di Pasqua

“Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”

La Parola di Dio di questa Domenica intende sì prepararci alla solennità dell’Ascensione al cielo di Gesù, attraverso le parole dei “discorsi di addio” nell’ultima cena (Vangelo), ma si riferisce perfettamente, per estensione, anche ai nostri tempi. Egli annunziava agli Apostoli l’imminente cammino della sua passione e morte, ma aggiungeva: “Non sia turbato il vostro cuore… Vado a prepararvi un posto!”. Nel momento della prova li invitava dunque a tenere fisso lo sguardo al cielo, perché non solo la sua partenza non era definitiva, ma annunziava insieme il suo ritorno, alludendo alla risurrezione. Gesù li stava esortando a credere fermamente in Lui, perché con la definitiva sua Ascensione al cielo non lo avrebbero più visto fisicamente, ma, inviando il suo Spirito, sarebbe rimasto ugualmente vivo in mezzo a loro, e lo avrebbero potuto incontrare solo attraverso la FEDE. Non una fede superficiale, ma quella che attraverso una vera esperienza interiore, conduce alla “vita di Cristo”. Egli, dice S. Pietro, è la “pietra angolare” sulla quale tutti coloro che aderiscono a Lui, vengono edificati come altrettante pietre vive, per formare il nuovo tempio di Dio: la CHIESA.

Nel libro degli Atti degli Apostoli emerge questa Chiesa nascente, non priva di difficoltà e dolorose vicende, ma soprattutto in comunione e umile ascolto dello Spirito, per attuare una prima differenziazione nei servizi ecclesiali, quando si trattò di eleggere i sette diaconi, per organizzare i servizi e le mense. Gli Apostoli potettero così dedicarsi alla preghiera e al servizio della Parola.

Il segno di una Chiesa viva, profondamente radicata in Cristo come suo prolungamento, era che “La Parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente…”

Possa il Cristo risorto e vivo spingere anche la nostra comunità a nuove e inedite frontiere.