Don Nicola Boccuzzi

Rinfrancato dall’anno Sabbatico romano, dedicato all’approfondimento degli studi teologici nel campo della spiritualità, e dopo due precedenti parrocati (Torre a Mare e Sammichele di Bari) alternati da diversi anni di impegno nella formazione seminaristica, eccomi proporre questa terza esperienza parrocchiale unita alla responsabilità della Casa Sacerdotale “Betania”, felice occasione di vita comunitaria con altri sacerdoti e sostenuto dall’opera di due consacrate dell’Ordo Virginum (Tonia Mastrangelo e Giulia Di Mauro della Fraternità “Marta e Maria”, e poi Marta Ragone).

Anche Casa Betania ha compiuto l’anno scorso 25 anni di vita in piena sintonia e collaborazione con la parrocchia. Ho accolto questa proposta come dono ma anche come una sfida specialmente alle mie forze da impegnare in un nuovo territorio, con nuova gente, nuove tradizioni, alla lettura e realizzazione dei progetti di Dio

Per fortuna ho avuto da subito con me il conforto e valido sostegno del vice parroco: don Valentino Campanella dapprima e poi don Mimmo Frappampina dal settembre 2007.

La Comunità S. Maria delle Grazie era avviata pastoralmente e strutturata dall’opera del primo parroco don Oronzo Valerio. Anche questo mi si offriva propizio, ma certo per leggere i segni dei tempi e i nuovi sentieri da battere per un’ulteriore crescita. Le tentazioni di scoraggiamento o di ansia sono sempre in agguato su questa strada. Occorreva innanzitutto un po’ di programmazione pastorale. Ed ecco che con l’aiuto del Consiglio Pastorale parrocchiale abbiamo cominciato ad individuare la prima meta pastorale proprio nell’ACCOGLIENZA reciproca, assumendo la traccia di S. Paolo “Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi“. Rispettoapertura e valorizzazione degli altri, fondata però sulla insostituibile accoglienza di noi stessi da parte di Cristo. Due poli semplici dei queli però il primo è conseguenza del secondo.

In seguito questa “Accoglienza” la vedevamo bisognosa di diventare anche MISSIONARIETA’. E proprio mentre ci sforzavamo di tenere insieme questi due aspetti dell’unica realtà cioè Comunione fondata su Cristo e Missionarietà, ecco giungere la scelta pastorale diocesana della MISTAGOGIA come metodo pastorale, secondo cui partendo dal Mistero di Gesù attraverso l’approfondimento della Parola di Dio, siano più vitalmente celebrati i S. Misteri e sia coinvolta la Vita.

Ci è sembrato essere stati quasi condotti per mano a questa visione di sintesi di tutta la vita cristiana, attraverso il nostro cammino parrocchiale non sempre incoraggiante. Sin dal principio infatti avevo notato il bisogno di una Formazione cristiana attraverso la CATECHESI settimanale degli adulti col parroco e dei giovani col viceparroco. Come pure la crescita del Catechismo dei Fanciulli attraverso l’opera di catechisti ben preparati e testimoni di vita cristiana, coinvolgendo in ogni modo anche le Famiglie dei fanciulli.

Anche la formazione cristiana più capillare del popolo ci ha visti e ci vede impegnati specie in Quaresima con 8 – 10 Case di Ascolto della Parola di Dio. I risultati sono buoni e ci viene chiesto spesso di prolungare questa iniziativa in tutto l’anno. E’ necessario che tutti i gruppi e le associazioni parrocchiali oltre all’incontro mensile di specifica spiritualità, giungano a prendere parte attiva all’unica Catechesi comunitaria mistagogica per far crescere un più ampio nucleo di cristiani adulti nella fede.

La presenza nella nostra Parrocchia dei PP. Agostiniani, delle Ancelle del S. Cuore e delle Apostole del S.Cuore è stata di pronta partecipazione sia in questo settore di evangelizzazione come anche nell’animazione della preghiera oltre alla presenza costante nel Consiglio Pastorale parrocchiale.

E’ migliorata visibilmente la partecipazione alla S. Messa domenicale che specialmente per i fanciulli necessita di segni e mediazioni idonee a favorire l’incontro personale e comunitario con Cristo. E’ importante per gli adulti rievangelizzare e rendere viva la vita cristiana attraverso la preghiera e tutti i sacramenti perché la massa non tenda a vivere di rendita e tradizione.

C’è però “qualcosa di nuovo che ora germoglia!“. Da tempo andavamo chiedendoci come continuare a prolungare l’azione educativa e cristiana verso i nostri ragazzi, visto che la quasi totalità di essi dopo la Cresima si allontana e che la maggior parte dei giovani ormai non mette più piede in chiesa. La fortuna di aver anche tante disponibilità di locali e campi da gioco ci ha suggerito anzitutto di scoprire nuove forze, nuovi giovani, e strada facendo ci siao chiesti: perché non poter ridare vita all’ORATORIO?

Esisteva da poco anche un’attività teatrale che poteva cominciare a camminar anch’essa nell’unica direzione dell’oratorio. Perché nella ripresa di questa sempre attualissima esperienza potessimo sentirci sostenuti da altre realtà ben avviate nello stesso settore, abbiamo anche deciso nell’ambito del piccolo consiglio direttivo, l’iscrizione all’ANSPI (Associazione Nazionale Oratori San Paolo Italia). E proprio mentre iniziavamo, ecco che provvidenzialmente da una parte, ma con sacrificio dall’altra, è stato cantierizzato il campo sportivo di calcio per lavori di adeguamento e ristrutturazione finanziati dalla Legge regionale per gli Oratori.

Il Signore ci riapre dunque una “chance” e una strada per venire incontro alle nuove generazioni nella prospettiva di nuovi cristiani adulti capaci di portare nella famiglia, nella società e nella Chiesa un clima di feschezza ed impegno costruttivo.

Nelle conclusioni della Visita Pastorale alla nostra Parrocchia dell’Arcivescovo mons. Francesco Cacucci tra le altre indicazioni e suggerimenti scriveva che “La particolare configurazione del territorio parrocchiale (molto esteso) richiede sul piano della progettualità pastorale una sensibilità ‘missionaria’ aggiuntiva…“. Si è vero che questo per noi suona ancora più impegnativo, però dobbiamo riconoscere che è stato proprio questo allargamento di orizzonti e questo arrivo e conoscenza di molte nuove famiglie provenienti da altri paesi e comunità che sta infondendo nuova e fresca linfa nella comunità originale. Se perciò favoriremo questo processo di integrazione nello Spirito di Cristo, proprio ciò che è parso scompaginare e disorientare l’unità originaria del paese potrà diventare fattore di rinnovamento e di poderosa crescita.

Il Signore benedica questi propositi, la Madonna delle Grazie vegli e interceda sul nostro cammino.

don Nicola Boccuzzi