III Catechesi Quaresimale

“Io sono la risurrezione  e la vita; chi crede in me , anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno”

Dopo le prime due catechesi quaresimali che annunciano il BATTESIMO: l’acqua viva (Samaritana) e a luce vera (cieco nato), questa terza catechesi vuole parlarci invece delle conseguenze del BATTESIMO.

  1. L’uomo sperimenta le paure, il dolore,  la morte… conseguenza del suo allontanamento da Dio, Dio promette ancora oggi il suo intervento, come al popolo d’Israele schiavo a Babilonia: “Ecco, io copro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele”. Quel giorno sarà come una nuova creazione… Immagine questa che è il preludio della “risurrezione di Gesù”, con tutte le sue conseguenze.
  2. Marta e Maria (Vangelo) mandano a dire a Gesù che l’amico Lazzaro è morto, e Gesù non si reca subito a Betania, ma si trattiene altri due giorni, prima di recarsi a Betania e, non solo dice: “Lazzaro si è addormentato” e “io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate”, ma anche : “Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato”. Che significa questo? Gesù voleva dire che il miracolo che egli stava per compiere, l’ultimo, con la risurrezione di Lazzaro, sarebbe diventato il motivo scatenante della sua condanna a morte, dando così a lui l’occasione, attraverso il dono della sua vita, di salvare il mondo. Gesù va a donare la propria vita al suo amico. Nell’amico Lazzaro c’eravamo tutti noi ! … E quando i Giudei diranno “Ha risuscitato Lazzaro, salvi se stesso!”, noi diciamo che, se Gesù avesse salvato se stesso non avrebbe potuto salvare noi. L’amore è un dono, per vincere deve saper perdere.
  3. S. Paolo (II Lettura) ci ricorda che colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai nostri corpi mortali, per mezzo dello Spirito che abita in noi. Questo è possibile proprio grazie al nostro Battesimo in Cristo, col quale egli ha inaugurato la “logica del dono”. Ogni momento, ogni attimo noi possiamo attingere per noi alla sua stessa vita, al suo stesso amore, rendendoci in più capaci di offrirlo a chiunque, in ogni circostanza della vita. Anche oggi Gesù continua a dire a noi: “chiunque vive e crede in me non morirà in eterno! La Pasqua di morte e risurrezione di Gesù è sì la risurrezione di Lazzaro, ma anche la risurrezione di chi col Battesimo è immerso e si radica nella sua amicizia.

Due domante:

  1. Quali sepolcri, egoismi, chiusure, paure avverti dentro di te?
  2. Quali sepolcri il Signore ti chiama a rovesciare attorno a te, con la forza del Battesimo, e nella “logica del dono“, che Gesù ha inaugurato con la sua morte e risurrezione?